Scorgiamo sempre più segnali di come le “nuove generazioni”, che lo stereotipo dipinge come individui indolenti e svogliati, mammoni e choosy, anedonici e passivi, siano invece ben coscienti di essere i più colpiti dalle ultime politiche neoliberiste ordinate dalla finanza globale, dettate dagli organi sovranazionali e attuate dai politicanti locali.
Le aule per le assemblee si riempiono, e così le strade. L’autodeterminazione supera ormai i confini delle sigle sindacali e di partito. Essere cresciuti per vent’anni vedendo sempre le stesse facce sorridenti, mentre ci rassicurano che ci stanno semplicemente togliendo il futuro, a vantaggio di un presente eternamente sottomesso, ha fatto crescere solo insofferenza e rabbia.
Le giornate di lotta si susseguono e vanamente c’è chi prova a spegnere i fuochi che divampano: a volte con le vuote parole di profeti molto acrobati, appartenenti a partiti, sindacati o rappresentanti studenteschi altre volte con i manganelli delle Forze dell’Ordine.
Anche a Ferrara negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un progressivo risveglio: in seguito ad una serie di assemblee aperte è emersa la voglia di riprendersi le strade, le scuole, le vite. E’ nato un percorso di lotta orizzontale in cui ognuno si è messo in gioco in prima persona.
L’autogestione al liceo Ariosto e un corteo non autorizzato di migliaia di studenti che ha attraversato la città sono la dimostrazione che siamo ancora in grado di rompere le barriere in cui vogliono confinarci
Che non accetteremo mai passivamente le misure d’austerity secondo cui per uscire dalla crisi bisogna passare per i nostri sacrifici mentre banche e politici continuano ad arricchirsi
Come Laboratorio Sancho Panza siamo stati vicini a questi ragazzi e lo saremo ancora, perchè quella che vogliamo è una scuola da vivere e non da subire in cui ogni decisione viene presa dai soggetti che realmente la costituiscono: studenti, professori, operatori scolastici, riuniti in libere assemblee liberati dalle gabbie della delega e dell’autorità.
Questa è la scuola per cui noi lottiamo, tenendo sempre presente che essa è possibile solo parallelamente ad un radicale cambiamento della società in senso anticapitalista ed antiautoritario.
Consapevoli che la parola d’ordine di chi ci vuol far pagare la crisi è divide et impera ora più che mai è indispensabile che si intessano e intreccino rapporti tra tutti coloro che sono sottoposti alle stesse misure di austerità: non c’è nessuna differenza tra lo studente declassato a mero del sistema produttivo ed il lavoratore precario, e tra il licenziato a causa dell’esubero di personale ed il clandestino sfruttato e ricattato.
Saremo in piazza venerdì 16 con gli studenti medi a rivendicare con la lotta i diritti di tutt* a vivere una vita degna.
CHE SI RIBALTI IL MISERABILE ORDINE DEL PRESENTE PER POTER AFFERMARE UN FUTURO DEGNO DI ESSERE VISSUTO!
CHE LO SI FACCIA A PARTIRE DA OGNI VOLTA CHE SCENDIAMO IN STRADA
RIPRENDIAMOCI IL FUTURO…. ADESSO!!! DON’T BE CHOOSY, CHOOSE TO FIGHT