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Ricominciamo a parlare di TAV?

La lotta in Val di Susa va avanti. La politica sfruttando i mezzi di informazione continua a pararsi dietro un pietoso velo di silenzio.

Ricominciamo da dove eravamo rimasti e dunque intanto un piccolo riassunto di quanto successo fino a poco fa: Val di Susa-Orrori dello Stato Italiano . Per rinfrescare la memoria


Genova 10 anni dopo

Dieci anni fa si consumavano le drammatiche “giornate di Genova”. Molto si è detto a riguardo, poco si è fatto per rendere giustizia alle vittime di quei giorni e chi fu vittima delle violenze è addirittura considerato “terrorista” con aria sprezzante.

Noi le foto e i video li abbiamo visti, gli audio della polizia li abbiamo sentiti, abbiamo letto i report, gli articoli e i libri, non ci facciamo imbambolare dalle tante belle parole spese dai funzionari delle ff.oo. e dai politici per coprire le proprie responsabilità.

Noi quei giorni li abbiamo vissuti, sentiti, seguiti minuto per minuto, secondo per secondo. Noi non scordiamo le cariche in via Tolemaide, piazza Manin, via Caffa, i caroselli di via Casaregis, la “macelleria messicana” alla Scuola Diaz, le violenze al carcere di Bolzaneto, le cacce all’uomo nei cortili e nei portoni, i tonfa, i lacrimogeni ad altezza uomo, CARLO.

NOI NON DIMENTICHIAMO.

Laboratorio Sancho Panza Ferrara


Lab Sancho Panza in Val di Susa

Quanto abbiamo visto svolgersi in Val Susa è stato qualcosa di raccapricciante. Uno stato che è sceso in guerra contro i suoi cittadini.

A dir la verità già nei giorni precedenti si respirava aria di guerra, un attacco bipartisan ai valligiani: il PD che in un tentativo di virata a destra per rosicchiare voti e consensi a quell’ala politica consigliava l’impiego dell’esercito per l’apertura del cantiere, Maroni che annunciava sereno l’impiego massiccio di polizia e carabinieri per sgomberare la “Libera Repubblica della Maddalena“, a qualsiasi costo.
Stanti alle cronache in presa diretta sui vari blog e siti di movimento il clima pesante dello scontro che si è aperto alle 6 di mattina, con l’arrivo  di 2.000 agenti in assetto antisommossa, dava ai polmoni quel retrogusto di gas lacrimogeno. Si sa, il gas è sempre piaciuto ai palazzi del potere italiani.

Quanto è andato in scena in Val Susa l’abbiamo seguito con apprensione. La lotta dei valligiani l’abbiamo sentita nostra e ci siamo fatti carico di far da cassa di risonanza della loro protesta qui a Ferrara.
Lo abbiamo fatto e lo faremo perché riteniamo che la lotta di un popolo per la propria terra e per i propri diritti sia la più nobile di tutte.
Rivendichiamo il diritto dei cittadini a rifiutare le imposizioni della classe dirigente che è sempre più interessata alle proprie tasche ed incline a ritenerci meri sudditi, dimenticando che forse siamo noi meno servi del denaro.
La “democrazia”, parola con cui ogni due per te si riempiono la bocca i nostri politicanti, è qualcosa che si conquista giorno per giorno, è qualcosa che appartiene al demos, non è il privilegio di pochi a poter colorare in base alle proprie esigenze il suo significato.

Il nostro comunicato di solidarietà è giunto in Val di Susa, da dove ci hanno invitati a partecipare alla manifestazione nazionale del 3 luglio.

Noi ci saremo.

Laboratorio Sancho Panza


Solidarietà al movimento NO-TAV

Seguiamo con apprensione le notizie che giungono dalla val di Susa dove, una volta ancora, lo Stato calpesta i diritti e le volontà dei cittadini in nome di interessi economici.

Riteniamo inconcepibile l’uso della forza repressiva contro i manifestanti che ha già causato oltre 90 feriti.

Esprimiamo la nostra solidarietà al movimento NO-TAV e a tutti gli abitanti della val di Susa.

Laboratorio Sancho Panza
sanchopanza.lab@gmail.com
Fb: Sancho Panza


Aperitivo Panza e Creanza

Il LaboratorioSancho Panzapresenta l’aperitivoPanza e Creanza, Lunedì 20 giugno, ore 19, presso il Centro di Promozione Sociale “la Resistenza”, via della resistenza 34 (FE).

L’aperitivo è la forma che abbiamo scelto per dare avvio alla ricerca di energia partecipativa. Vogliamo costruire, con un momento sociale aperto, di aggregazione e scambio, un percorso di lavoro e azione che coinvolga chiunque condivida i principi di autogestione, solidarietà, partecipazione attiva e cooperativa.