ANCH’IO RESISTO!

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A Ferrara il Centro Sociale La Resistenza è diventato in questi tre anni un laboratorio permanente di arte e cultura, di partecipazione sociale multiculturale ed intergenerazionale, di militanza politica e di sperimentazione di forme di produzione alternative al mercato capitalistico. Questo centro sociale è stato per vent’anni un luogo di aggregazione e di incontro per gli anziani che lo hanno gestito e frequentato. Dal 25 aprile 2011 ha abbracciato la possibilità di arricchire i propri spazi e i propri progetti accogliendo nuove realtà accanto alla partecipazione costante degli anziani: l’Associazione 34R e il laboratorio Sancho Panza, il Collettivo EcoResistenti e l’UDS, il Gruppo di Acquisto Solidale “Citta nova” e del quartiere, il progetto di web radio “Radio Strike” e tutti gli altri soggetti che hanno attraversato questo luogo moltiplicandone le potenzialità e rafforzandone il valore inclusivo.

Il Centro Sociale La Resistenza è fondato sull’autogestione e sulla libera collaborazione che i soci offrono, nessuno percepisce un reddito dalle attività di gestione e tutto il ricavato degli eventi che proponiamo è stato utilizzato per assolvere alle spese(si assolve ad una cosa in caso di adempimento) di gestione, manutenzione e per il potenziamento dello spazio e dei progetti che sostiene. Le decisioni vengono discusse coralmente in sede assembleare, momento pubblico e appuntamento settimanale la cui partecipazione da parte di tutti i soci ANCeSCAO è sempre stata sollecitata e gradita. Solo attraverso il dialogo e l’ascolto reciproco è possibile dare vita ad una comunità concreta capace di abitare consapevolmente il proprio tempo ed il territorio urbano in cui e di cui vive, mettendo a valore in senso anticapitalistico l’energia produttiva, creativa e politica di ogni differente singolarità in favore di una condivisione comune del mondo che frequentiamo.

Il Centro Sociale La Resistenza ha accolto ed accoglie laboratori politici che, al di fuori di ogni connotazione partitica, prendono posizione rispetto le decisioni e gli eventi che riguardano il territorio comunale e il mondo globale del quale siamo parte integrante. In forza di questa esigenza abbiamo creato percorsi di lotta contro la devastazione ambientale che Hera ed istituzioni promuovono sotto le mentite spoglie di un capitalismo green; abbiamo promosso momenti di attenzione pubblica riguardo le violenze di Stato, il conflitto palestinese-israeliano e le molteplici primavere arabe; accolto e sostenuto la lotta NO TAV e quella di tanti altri comitati che in Italia si attivano contro la predazione di un mondo che è e deve essere Comune.

La collaborazione con Cittadini del Mondo e con altre reti associative che esprimono la voce delle minoranze, siano esse di genere, etniche o legate allo sfruttamento della terra e del precariato, ha rafforzato la fiducia nel fatto che costruendo percorsi partecipati e collettivi si possa trasformare l’esistente. Il desiderio di dare vita a nuove pratiche di convivenza sociale e di produzione è stato occasione di incontri e cicli seminariali che facessero luce sul nostro tempo, sui dispositivi finanziari dai quali siamo catturati e sulla potenza che possono ancora incarnare i nostri strumenti di liberazione. La campagna anti-SIAE e la messa in discussione delle logiche proprietarie nell’epoca della crisi globale, la creazione di mercati bimensili di autoproduzione e di una ciclofficina, la presa di posizione contro le misure di austerity e la pratica di recupero degli esuberi alimentari esprimono la volontà comune di riappropriarsi di modalità di esistere e di convivere capaci di criticare e di restituire un valore differente al modo in cui interagiamo nella rete glocale. Questo per noi è stato ed è fare politica attivamente, dal basso, interfacciandoci con le istituzioni ed insieme rimanendone al margine, ponendoci come linee di frattura e costruendo piani di confronto liberati dalle pretese demagogiche e populiste.

Il Centro Sociale La Resistenza è un luogo di confine che si è lasciato attraversare ed arricchire da esperienze artistiche e performative molteplici ed eterogenee. Questa vocazione all’arte ha preso ogni volta le forme cangianti di performance di danza, concerti, mostre fotografiche e graffiti, presentazioni e reading musicali di libri, laboratori di teatro per adulti e bambini, laboratori di danza, giocoleria e di pittura. Privilegiando la collaborazione con artisti locali, nondimeno abbiamo accolto il passaggio di artisti più affermati, offrendo e ricevendo il calore di una serata tra amici, compagni, fratelli, sorelle e sconosciuti. La soddisfazione più forte consiste nel vedere le persone tornare e talvolta proporre le proprie idee, gli artisti amare quel piccolo palco di fianco al bancone del bar e nel desiderio reciproco di rafforzare questi contatti. Il progetto di una web radio non ufficiale della Resistenza, “Radio Strike”, che non ha nemmeno un anno di vita e conta già molti programmi in attivo, non poteva che valorizzare le energie presenti in questo spazio ed attrarne di nuove, permettendo la comunicazione con realtà, persone ed eventi in modo davvero globale e dando l’occasione ad ogni singolo interessato di esprimersi creativamente generando immaginari collettivi che chiedono di essere sperimentati, incrementati e diffusi.

Stiamo lavorando per la creazione di una biblioteca comune, che possa essere una risorsa per tutta la cittadinanza e un luogo di crescita culturale e di incontro vivo tra le persone che la animeranno. Ogni nostro progetto, così come la semplice autogestione dello spazio, è legato alle disponibilità che le persone mettono in gioco: non c’è migliore apologia dei muri resistenti e dei laboratori che la costituiscono se non quella di continuare o incominciare ad apportare la propria energia ed il proprio impegno a favore di questa eterogenea e multiforme realtà sociale. Il Centro Sociale La Resistenza vive se le persone che lo frequentano credono nelle sue potenzialità partecipandovi attivamente.

Consci del fatto che Ferrara sia una città a basso livello di intensità dal punto di vista della conflittualità sociale e politica, il senso del nostro agire si misura sulla capacità di incontrare le problematiche del territorio, di farcene carico e di imprimervi una direzione che tuteli la dignità e la libertà, l’accesso ai beni comuni e ai servizi sempre più assenti nel nostro tessuto urbano. In un tempo di crisi permanente è fondamentale valorizzare le esperienze e gli spazi che abbiano come finalità esclusiva la creazione di una ricchezza sociale aperta alla partecipazione di tutte e tutti.

“Niente per noi. Per tutti tutto”: contro le dinamiche opprimenti dell’esclusione sociale e della precarizzazione della vita, servire pranzi e cene ad offerta libera e/o a prezzi popolari sulla base del recupero alimentare, dare la possibilità di vendere ed acquistare prodotti di natura alimentare e artigianale al di fuori della grande distribuzione, trasmettere da una web radio libera e pirata, offrire concerti ed eventi artistici gratuiti e senza fini di lucro. Queste sono alcune delle pratiche che rivendichiamo con tono risoluto e che disegnano, seppur in maniera minima, un possibile orizzonte di trasformazione che necessita di essere costantemente riattivato e realizzato.

Siamo consapevoli di abitare un quartiere, di avere muri confinanti con altri cittadini e che la convivenza nel territorio urbano sia un percorso che richiede di essere costruito giorno per giorno. Fino ad ora, in questi tre anni, abbiamo accolto le problematiche sorte in merito ai rapporti con il vicinato indicendo momenti di incontro ed assemblee pubbliche di quartiere, affrontando i vari richiami con atteggiamento aperto ed una comunicazione non-violenta. Abbiamo regolarizzato le nostre attività sotto vari aspetti e ristretto le possibilità di fare concerti a volumi che non minassero la quiete delle persone che abitano nei pressi del Centro. Continuiamo ad invitare il vicinato ad attraversare questo confine per conoscerci, lasciarsi coinvolgere e per toccare con mano il valore delle attività qui presenti.

Le gravi minacce ricevute in questi mesi, gli esposti, il controllo USL e le multe ci mettono di fronte alla scelta di un posizionamento ben preciso. Se il Centro Sociale La Resistenza e il suo divenire sono considerati e vissuti come Bene Comune della città il nostro impegno, la nostra gioia e la nostra lotta non possono venire meno. Anzi, ora più che mai, possiamo divenire consapevoli di quello che ancora può essere La Resistenza e non vi è miglior difesa che l’apertura di questo spazio a chiunque desideri migliorarlo.

Pertanto rivendichiamo la sopravvivenza del Centro Sociale La Resistenza e chiediamo alla cittadinanza, alle istituzioni ed alle realtà che operano a Ferrara di:

–          sostenere, dimostrando esplicita solidarietà, il Centro Sociale e le associazioni che lo partecipano attraverso la campagna di raccolta firme ANCH’IO RESISTO e la diffusione del presente documento;

–          incrementare la partecipazione attiva alla vita del Centro, arricchendola di proposte e progetti che restituiscano a questa città un luogo di libertà e di crescita comune;

–          frequentare i momenti assembleari per condividere il senso ed esplorare le possibilità di questa esperienza sociale e politica.

Queste riflessioni sono state suscitate dall’assemblea pubblica tenutasi il 22 Gennaio nei locali de La Resistenza, partecipata da circa un centinaio di persone che in questi anni hanno dedicato il proprio tempo frequentando ed arricchendo questo spazio aperto. Questa risposta immediata ci ha colmato di gratitudine ed infuso la necessaria energia per proseguire tutt* insieme questo percorso di lotta e di amore.

Assemblea ANCH’IO RESISTO


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